Monografia a stampa
Bukreev, Anatolij Nikolaevich
Torino : CDA & Vivalda, 2002
Abstract/Sommario: Il testo postumo curato da Linda Wylie raccoglie le più importanti pagine di diario del compianto alpinista kazako: Anatolij Bukreev. L'autore parla a se stesso, alla propria compagna, agli amici della passione della montagna, del senso che la montagna e l'alpinismo hanno per lui. Il sacrificio e lo sforzo indicibile di portare alla luce un alpinismo sovietico di 'carattere'' sullo sfondo del declino di un sistema sociale-educativo, quello (russo) che aveva prediletto i contenuti alle ...; [Leggi tutto...]
Il testo postumo curato da Linda Wylie raccoglie le più importanti pagine di diario del compianto alpinista kazako: Anatolij Bukreev. L'autore parla a se stesso, alla propria compagna, agli amici della passione della montagna, del senso che la montagna e l'alpinismo hanno per lui. Il sacrificio e lo sforzo indicibile di portare alla luce un alpinismo sovietico di 'carattere'' sullo sfondo del declino di un sistema sociale-educativo, quello (russo) che aveva prediletto i contenuti alle apparenze. Un libro dal quale è possibile trarre importanti contenuti, spunti filosofici e profonde intuizioni di senso.. - Anatolij Bukreev è l'uomo che in una notte di tempesta, nel 1996, lasciò a più riprese un campo sopra gli 8000 metri, da solo e senza ossigeno, per soccorrere un gruppo di alpinisti dispersi sull'Everest - senza arrestarsi prima di averli trovati tutti e aver portato in salvo quelli che erano ancora vivi. La presentazione di Galen Rowell riprende e conclude con competenza e autorevolezza la polemica scatenata dalle ingiuste accuse dell'alpinista americano Jon Krakauer nei confronti di Bukreev in occasione della tragedia sull'Everest. Galen Rowell parla della "grandezza" di Bukreev, e Linda Wylie nel suo saggio introduttivo che fa luce sull'ambiente da cui Bukreev proveniva e sulla situazione in cui tutti gli alpinisti sovietici vennero a trovarsi con il crollo del comunismo e l'azzeramento delle risorse destinate all'alpinismo, mette l'accento sulla sua profonda umanità. Grandezza e umanità emergono come una rivelazione dagli scritti di una semplicità e una schiettezza disarmanti di questo figlio del popolo, come amava definirsi, teso al suo dovere di alpinista e di uomo, totalmente inconsapevole del proprio eroismo.