Film
Rossini, Gioachino <1792-1868>
[Milano] : Banca Intesa, 2004
Abstract/Sommario: L'opera rossiniana è, in parte, un rifacimento del Mosè in Egitto del 1818, con aggiunte al libretto originale eseguite da Luigi Balocchi e Victor Joseph Etienne de Jouy. L'opera-oratorio divenne così una sorta di grand-opéra, con tanto di azioni coreografiche.Dopo giorni di oscurità, Pharaon convoca Moïse e gli concede il permesso di fuggire dall'Egitto con gli ebrei. Il profeta allora fa tornare la luce. Aménophis è nuovamente afflitto: Anaï partirà, e in più il padre gli impone le n ...; [Leggi tutto...]
L'opera rossiniana è, in parte, un rifacimento del Mosè in Egitto del 1818, con aggiunte al libretto originale eseguite da Luigi Balocchi e Victor Joseph Etienne de Jouy. L'opera-oratorio divenne così una sorta di grand-opéra, con tanto di azioni coreografiche.Dopo giorni di oscurità, Pharaon convoca Moïse e gli concede il permesso di fuggire dall'Egitto con gli ebrei. Il profeta allora fa tornare la luce. Aménophis è nuovamente afflitto: Anaï partirà, e in più il padre gli impone le nozze con la principessa d'Assiria. La madre cerca di consolarlo e lo chiama con sé ai riti nel tempio. Gli ebrei lamentano la loro schiavitù, ma Moïse li rassicura: le loro pene avranno presto fine e saranno liberati. Infatti giunge Éliézer che racconta che Pharaon ha ceduto alle loro preghiere e a quelle della regina Sinaïde, ben disposta verso di essi. Il popolo festeggia, ma Anaï (figlia di Marie e nipote di Moïse) lamenta la sua sorte: ama infatti Aménophis, figlio di Pharaon, e non vorrebbe allontanarsi da lui. Aménophis, deciso a non lasciare la sua amata, revoca l'ordine del padre e cerca di uccidere Moïse: viene fermato da Pharaon, il quale tuttavia è deciso: gli ebrei rimarranno prigionieri. Il profeta, indignato, invoca la punizione divina: una densa nebbia scende sull'Egitto. L'Egitto celebra la liberazione dalle tenebre nel Tempio di Iside, e tutti festeggiano. Moïse arriva e reclama la fedeltà delle promesse di Pharaon, ma prima gli ebrei devono rendere omaggio al simulacro di Iside. Gli ebrei rifiutano sdegnati, e Aufide comunica che le acque del Nilo si sono tinte misteriosamente di sangue. A riprova della potenza di Dio, Moïse fa spegnere col bastone gli altari di Iside. Pharaon allora ordina di portare gli ebrei in catene fuori da Menfi. Sulle sponde del Mar Rosso, Aménophis conduce Anaï presso il suo popolo e fa una proposta: aiuterà gli ebrei a fuggire se potrà avere la sua mano. Moïse dal canto suo mette la nipote di fronte a una scelta: o l'amore o la fedeltà al suo Dio. La poveretta rinuncia all'amore, e Aménophis si allontana infuriato e desideroso di vendetta. Gli ebrei si fermano a pregare, e Moïse apre le acque del mare: gli ebrei fuggono sull'altra sponda, mentre Pharaon, Aménophis e gli egiziani vengono travolti dalle onde.