Monografia a stampa
Stevenson, Robert Louis
Markheim
Roma : Salerno, stampa 1992
Abstract/Sommario:
Il giorno di Natale, Markheim entra in un negozio per acquistare un regalo da consegnare alla sua futura sposa. Il negoziante gli offre uno specchio, ma Markheim vedendo la propria immagine riflessa rifiuta con prepotenza e riluttanza. Il negoziante si piega per prendere qualcos'altro e Markheim ne approfitta per pugnalarlo. Il negoziante cade a terra e Markheim, vedendo il cadavere ormai senza vita, riflette ed ha paura per ciò che gli succederà. Markheim ora è pieno di sentimenti, so ...; [leggi tutto]
Il giorno di Natale, Markheim entra in un negozio per acquistare un regalo da consegnare alla sua futura sposa. Il negoziante gli offre uno specchio, ma Markheim vedendo la propria immagine riflessa rifiuta con prepotenza e riluttanza. Il negoziante si piega per prendere qualcos'altro e Markheim ne approfitta per pugnalarlo. Il negoziante cade a terra e Markheim, vedendo il cadavere ormai senza vita, riflette ed ha paura per ciò che gli succederà. Markheim ora è pieno di sentimenti, soprattutto negativi, ma pensa anche di non possedere, in fondo, il sentimento del pentimento. Inizia a sentire dei passi sul piano superiore, però è consapevole che in casa non c'è nessuno, infatti la segretaria del negoziante aveva anticipato il suo orario di uscita. Markheim, dopo molti pensieri, continua il suo piano e va a rubare i soldi, i quali sono ubicati al piano superiore. Giunto qui, Markheim si impossessa dei soldi, ma subito dopo entra un uomo, che ritiene essere il Diavolo. Lo sconosciuto afferma di conoscere molto bene Markheim e che dopo questo delitto quei soldi verranno persi. Markheim, preso dall'antipatia verso quest'uomo, risponde che lui non è affatto cattivo. Lui possiede, come tutti gli uomini, due parti del suo carattere: il male e il bene. Anche in questo racconto di Stevenson è presente il problema della dualità dell'animo umano. Markheim si giustifica affermando che quel giorno aveva preso il possesso del corpo l'odiato male. Anche lui stesso odiava il male, ma non ne poteva fare a meno. Lo sconosciuto gli disse che la segretaria stava tornando perché si era dimenticata qualcosa, e allora consigliò a Markheim di uccidere anche lei perché non potesse testimoniare. Markheim, dopo il lungo discorso con lo sconosciuto, dice che, se la sua vita è maledetta, l'unico modo per liberarsene è abbandonarla. Il viso dello sconosciuto si riempie di trionfo e di soddisfazione. Detto questo lo sconosciuto scompare e Markheim, senza pensare troppo a quel mistero, va dalla ragazza, che stava per entrare, e la avverte: "Sarà meglio che avverta la polizia. Ho ucciso il suo padrone."
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