Monografia a stampa
Fitzgerald, Francis Scott
The Jelly-bean ; The curious case of Benjamin Button
Roma : La Biblioteca di Repubblica-L'Espresso, 2016
Abstract/Sommario:
Tarleton, Georgia, è una sonnacchiosa cittadina di fantasia del vecchio Sud. Qui si sviluppa la storia di Jim Powell, il Jelly-bean del titolo, un perdigiorno locale di buona ma decaduta famiglia. La sua controparte femminile è l’affascinante Nancy Lamar, che mentre lascia “una scia di cuori spezzati da Atlanta a New Orleans” sogna una vita lussuosa e raffinata in Inghilterra.
Sono questi i personaggi simbolici di un mondo in bilico tra la stanca fedeltà alle tradizioni del Sud e le ...; [leggi tutto]
Tarleton, Georgia, è una sonnacchiosa cittadina di fantasia del vecchio Sud. Qui si sviluppa la storia di Jim Powell, il Jelly-bean del titolo, un perdigiorno locale di buona ma decaduta famiglia. La sua controparte femminile è l’affascinante Nancy Lamar, che mentre lascia “una scia di cuori spezzati da Atlanta a New Orleans” sogna una vita lussuosa e raffinata in Inghilterra.
Sono questi i personaggi simbolici di un mondo in bilico tra la stanca fedeltà alle tradizioni del Sud e le incalzanti trasformazioni della nuova America dei Roaring Twenties, vivace, dinamica, spensierata, orgogliosamente sicura di sé (almeno fino al brusco disinganno del crollo di Wall Street del ’29). Tra i fumi dell’alcol e la foga del gioco d’azzardo sembra nascere un flirt tra Jim e Nancy ma, nonostante la promessa dell’amore che sembra motivare il protagonista a emendarsi dalla sua indolenza incancrenita, il “mollaccione” va incontro a uno scacco definitivo.
D’altra parte il destino amaro di Jim Powell è anche la sorte incerta di tutta una parte della società del Sud degli Stati Uniti, incapace di fare i conti con la modernità. Fitzgerald, pur non risparmiando critiche nei riguardi di quel mondo, ne è intimamente attratto. Anche se nato e cresciuto nel Nord degli Stati Uniti, infatti, aveva subito l’influenza del padre, originario del Maryland, e soprattutto aveva sposato nel 1920 Zelda Sayre, nata a Montgomery, in Alabama, la citt che secondo la maggioranza della critica ha offerto allo scrittore il modello fondamentale per concepire Tarleton.. - Racconta Fitzgerald che lo spunto per questo racconto gli venne da un’osservazione di Mark Twain, secondo cui “era un peccato che la parte migliore della nostra vita venisse all’inizio e la peggiore alla fine”. La storia è decisamente surreale: il primogenito di Roger Button, compassato membro dell’upper class di Baltimora, è infatti in tutto e per tutto un settuagenario, non solo nelle sembianze e negli acciacchi, ma anche nelle attitudini e nei passatempi.
La produzione di Fitzgerald è segnata profondamente dalla dicotomia tra le promesse della giovinezza e le delusioni dell’età matura, e proprio in questo nodo si trova una delle possibili chiavi di lettura del racconto, riottoso a una rigida classificazione di genere, ossia il tema dell’illusione. Se alcuni critici hanno posto l’accento sul tono satirico della vicenda, altri più accorti vi hanno ravvisato una sorta di parabola sull’American Dream, di cui gli scrittori della Lost Generation, tra cui appunto Fitzgerald, avvertivano gli scricchiolii ancor prima della Grande Depressione. Anche rovesciando la clessidra e facendo scorrere il tempo all’indietro, infatti, si scopre con amarezza che solo per una manciata di anni nell’arco di un’intera esistenza si gode di quell’energia e di quella saggezza pratica su cui si fonda il mito della produttività e dunque, nella società moderna, la felicità.
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