Monografia a stampa
Crane, Stephen
The Little Regiment ; The Open Boat
Roma : Gruppo Editoriale l'Espresso, 2016
Abstract/Sommario:
The Little Regiment / The open boat
Il successo clamoroso e insperato di The Red Badge of Courage (apparso nel 1894 a puntate, in una versione ridotta, su diversi giornali e in volume l’anno successivo) aveva indotto l’editore McClure a chiedere all’allora neanche venticinquenne Stephen Crane di scrivere una serie di articoli di tagl ...; [leggi tutto]
The Little Regiment / The open boat
Il successo clamoroso e insperato di The Red Badge of Courage (apparso nel 1894 a puntate, in una versione ridotta, su diversi giornali e in volume l’anno successivo) aveva indotto l’editore McClure a chiedere all’allora neanche venticinquenne Stephen Crane di scrivere una serie di articoli di taglio storico sulle grandi battaglie della guerra civile. Crane fu dunque spedito in Virginia nel gennaio del 1896 e tra le prime tappe del suo viaggio vi fu la cittadina di Fredericksburg, teatro, tra l’11 e il 15 dicembre 1862, di uno dei più sanguinosi scontri della guerra civile nonché di una delle più schiaccianti sconfitte dell’Unione.
In realtà, Crane non produsse nessun articolo, ma alcune short stories di ambientazione bellica, pubblicate sulla stampa periodica nei mesi successivi. Una di queste, The Little Regiment, deve molto proprio alla visita a Fredericksburg. La trama del racconto è in sé molto semplice: è la vicenda di due fratelli arruolati nello stesso reggimento dell’esercito dell’Unione, uniti da una relazione complicata, fatta di competizione, ostilità e sentimenti repressi, che combattono a Fredericksburg nei drammatici giorni del 1862.
Sono le continue notazioni “sensoriali” a conferire al testo uno spessore inconsueto: l’insistenza sui valori cromatici delle immagini, per lo più evanescenti, e sugli aspetti auditivi nelle descrizioni di una vividezza fuori dal comune cala il lettore in una realtà non presentata oggettivamente ma riproposta quasi come fosse colta dalle sensazioni dei soldati impegnati in manovre e movimenti a loro incomprensibili, ridotti nel loro insieme a un’entità indistinta, quasi una creatura gigantesca in azione sul campo di battaglia.
L’effetto complessivo è quello della percezione dell’indifferenza completa dell’universo nei confronti dei destini individuali: i personaggi del racconto si muovono quindi in un mondo assolutamente incurante di loro, un mondo di guerra, caos e morte.. -
La scialuppa ci presenta la situazione appena descritta in medias res: nulla sappiamo, noi lettori, del naufragio precedente, né dell’identità dei quattro uomini che col solo ausilio dei remi cercano di tenere a galla la barca nel mare in tempesta.
Sappiamo soltanto che si tratta di un “cuoco”, di un “macchinista”, di un “corrispondente” e di un “capitano”, per di più ferito.
Il corrispondente e il macchinista si alternano, ambedue allo stremo delle forze, ai remi, il cuoco ha il compito di “aggottare”, cioè di togliere dalla scialuppa l’acqua che le onde continuamente vi depositano, mentre il capitano, invalidato dalla ferita, cerca di dare suggerimenti e incoraggiamenti ai tre.
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